Dott. Michele Toschi - Dott.ssa Susi Poli - Dott.ssa Barbara Neri
1 – Il lavoro nei contesti ad alta complessità
Ai primi degli anni 2000, l’US Army College ha coniato un acronimo per definire i nuovi scenari in cui si muovono gli eserciti, il VUCAA (volatili, incerti, complessi, ambigui, ansiogeni); definizione questa che è stata presa in prestito dal mondo produttivo e dei servizi e che ha poi ceduto il passo al BANI, come lettura di contesti sempre più frangili (Brittle), ansiosi (Anxious), non lineari (Nonlinear), incomprensibili (Incomprehensible).
All’interno di un cambiamento che da fenomeno di discontinuità, si è fatto costante, l’incertezza diviene la variabile dominante e le nostre rassicuranti routine si rivelano per tutta la loro fragile inconsistenza. In questo scenario, diviene sempre più evidente come gli standard ai quali eravamo abituati chiedano di essere ridefiniti, perché se gestiti con le vecchie regole perderebbero di efficacia.
2 - I ruoli professionali nella gestione della complessità
Ed è nelle maglie a legami deboli delle organizzazioni che si insinua il contributo di tutti noi, di ciascuno nel proprio ruolo e per la propria dimensione, non solo professionale, ma anche personale. Nelle organizzazioni complesse, nelle organizzazioni accademiche, definite nei propri funzionamenti da legami organizzativi che si distinguono chiaramente per la loro forza e debolezza, per quell’insieme di connessioni che determinano le relazioni fra le molte unità organizzative responsabili (UOR) e fra i tanti attori che le animano, si generano quelle interdipendenze che sono funzionali all’esecuzione del lavoro e al raggiungimento degli obiettivi che l’organizzazione stessa si dà.
3 – Quali sono le competenze utili nella gestione della complessità
In questo contesto, quali sono le possibili letture di organizzazioni in perenne cambiamento? Come si collocano i nostri ruoli all’interno di questa evoluzione e quali sono le competenze possiamo mettere in campo per riuscire a leggere e governare la complessità e l’incertezza che ci circonda?
OBIETTIVI
CONTENUTI
Conoscere le organizzazioni: fra modelli ed evoluzione
Qual è la differenza tra persone che svolgono un’attività in comune e lavoro organizzato? L’organizzazione! La struttura dell’organizzazione in cui operiamo definisce il nostro campo di azione possibile (se entri a far parte di una squadra di calcio non puoi giocare a basket). Definisce, inoltre, chi fa cosa e come cooperiamo per mettere a fattor comune i contributi individuali. In altri termini, l’agire organizzato è un agire dotato di senso (punta a realizzare qualcosa) caratterizzato da regole di divisione del lavoro (chi fa cosa) e collaborazione (come cooperiamo affinché le nostre attività si integrino). Questi pochi elementi (attività da svolgere in comune, criteri di differenziazione, criteri di coordinamento) danno origine alle infinite forme organizzative possibili. Conoscere le regole di funzionamento delle proprie organizzazioni, pertanto, è fondamentale per riuscire ad agire in quel contesto, fosse pure per cambiarlo radicalmente.
Riconoscere gli asseti organizzativi, in altre parole, è fondamentale per agire con efficacia nel contesto in cui ci troviamo. Non riconoscerli significa essere destinati ad un’azione incoerente e raramente efficace.
Riconoscere i gruppi professionali: chi siamo, chi fa cosa, ruoli, carriere, identità, relazioni e comunità
Chi siamo: chi supporta la didattica, chi la ricerca, etc. Quanto è importante l’identità professionale, per ruolo e leadership. Come funzionano le relazioni tra gruppi professionali e poi tra ciascun gruppo e gli accademici. Dove stanno andando le competenze e le skill di gruppi diversi. Cosa sappiamo dei vari gruppi professionali dalla letteratura di discipline diverse, esempio dal management delle università (Higher Education Management-HEM) e da altre discipline. Come funzionano le relazioni tra profesisonal staff (PS) di gruppi diversi e poi tra staff e accademici. Modelli di collaborazione tra PS e accademici attuali e prospettici.
Agire le proprie competenze in ottica generativa: le capacitazioni
Come possiamo riconoscere e identifica al meglio le nostre competenze per poterle esercitare al meglio?
Il concetto capacitazione, dall’inglese capability, fu introdotto dall’economista indiano Amartya Sen a partire dalla fine degli anni Settanta e poi ulteriormente sviluppato nel corso dell’ultimo trentennio e può essere intesa come capacità di azione, come abilità di agire il funzionamento desiderato.
Tutti noi nella vita abbiamo imparato a risolvere problemi, fare scelte, affrontare crisi. In che modo? Con l’esperienza, vivendo. Sono apprendimenti informali, non intenzionali, cose imparate senza sapere di impararle. Competenze queste che non vanno a sostituire le competenze professionali, ma le integrano. La capacitazione consiste dunque nell’abilità di trasferire, adattare e modificare le nostre competenze per poi utilizzarle in nuovi contesti.
DESTINATARI
Dipendenti universitari che si trovano ad operare in contesti complessi e/o in cambiamento (es. manager didattici, della ricerca, funzionari dell’HR, etc)
METODOLOGIE E METODI FORMATIVI
Si tratterà di lezioni frontali e interattive, avendo anche la finalità di promuovere la conoscenza oltre al coinvolgimento dei partecipanti.
Grande importanza verrà data al graduale coinvolgimento dei partecipanti all’incontro mediante scambio di informazioni, esercitazioni, condivisione di materiale e di casi pratici.
L’iscrizione, comprensiva di materiali didattici, attestato e assistenza telematica per quesiti, è prevista al costodi:
NB: L’adesione al corso comporta la presa visione e l’accettazione delle condizioni riportate in questa pagina:https://www.lineapa.it/modalita-di-adesione-e-recesso-eventi-di-lineapa-e-lineatenei
Sconti per gli iscritti dal 2° in poi: https://www.lineapa.it/sconti-lineatenei-2024
Proposta di abbonamento: https://www.lineapa.it/abbonamento-scontato-la-formazione-2024-lineatenei
DOCUMENTAZIONE RILASCIATA
I partecipanti riceveranno un attestato di frequenza tramite e-mail e le slides del corso.
Per informazioni su questo corso contattare il Dott. Andrea Zauri al n° 351.8265408
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